SVILUPPO SOSTENIBILE E SOSTENIBILITÀ DELLO SVILUPPO URBANO

Partiamo da una delle parole chiave della pillola precedente dove parlando di rigenerazione urbana (e ora sappiamo di cosa si tratta, leggi qui) si diceva che “Le azioni previste in un processo di rigenerazione urbana devono essere sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico.”

Ma cosa vuol dire essere sostenibili? Cosa si intende per sostenibilità urbana?

Sostenibilità deriva dall’aggettivo sostenibile nonché dal verbo sostenere, intendendo qualcosa che può essere affrontato, sorretto. Dal punto di vista politico, tecnologico, economico o ecologico si tratta di azioni capaci di conciliare gli obiettivi presenti senza pregiudicare quelli futuri.

La Commissione delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo nel 1987 ha definito con chiarezza lo sviluppo sostenibile come “lo sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri”.

Il concetto di sostenibilità, si è evoluto partendo da una visione centrata principalmente sugli aspetti ecologici, approdando ad un significato più globale, che ha tenuto conto, oltre che della dimensione ambientale, anche di quella economica e di quella sociale. Questi tre aspetti vengono considerati in rapporto sinergico e sistemico per giungere a una definizione di benessere (ambientale, sociale, economico) crescente, ma con la prospettiva di lasciare alle generazioni future una qualità della vita non inferiore a quella attuale.

La sostenibilità è però un concetto dinamico, in quanto le relazioni tra sistemi possono essere influenzate dallo scenario tecnologico, che, mutando, potrebbe allentare alcuni vincoli che la influenzano (è il caso per es. delle fonti energetiche).

Sotto il profilo operativo, l’assunzione di un modello di sviluppo sostenibile ha poi implicato l’adozione di un sistema di valutazione che determini la sostenibilità degli interventi. A partire dalla fine degli anni ‘90 si è diffusa la tendenza a valutare la sostenibilità di piani e di programmi di sviluppo. Si è cominciato a parlare così di sostenibilità urbana, di sostenibilità dell’agricoltura, ma anche di turismo sostenibile. In tutti i casi, nel sistema di valutazione si tende a considerare in un unico quadro la sostenibilità ambientale, quella economica e quella sociale di un intervento di sviluppo di qualsiasi tipo.

All’inizio degli anni 2000 sostenibilità è divenuta una delle parole chiave anche nell’urbanistica, dove è entrata tra i termini comuni con le Valutazioni della Sostenibilità Ambientale e Territoriale (ValSAT introdotta per i piani urbanistici dalla Legge Regionale ER 20/2000, assume poi il valore di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) ai sensi della Direttiva CE 42/2001, e viene recepita dal Testo Unico sull’Ambiente col D.lgs. 152/2006 e s.m.i. e dalla L.R. 9/2008)

Le ValSAT hanno lo scopo di valutare la coerenza delle scelte di Piano, rispetto agli obiettivi generali di pianificazione e agli obiettivi di sostenibilità dello sviluppo del territorio, evidenziare i potenziali impatti negativi su di esso ed individuare le misure idonee per mitigarli e ridurli.

La città è riconosciuta tra i 17 macro-obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile adottata nel 2015 dall’ONU

sostenibilità agenda 2030

Dal nostro punto di vista risulta di particolare rilievo l’obiettivo 11. Rendere le città e gli insediamenti inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili, che riguarda direttamente le politiche urbane. I processi di rigenerazione urbana si configurano quindi quale luogo ideale per lo sviluppo delle tematiche indicate nelle strategie di azione dell’obiettivo 11

L’Italia ha dichiarato l’intento di disegnare una visione di futuro e di sviluppo incentrata sulla sostenibilità quale valore condiviso e imprescindibile per affrontare le sfide globali del nostro paese e con la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS) ha riorganizzato in modo sintetico e ha adattato alle specificità nazionali gli obiettivi 2030 collocando nell’area “Pianeta” l’obiettivi “Creare comunità e territori resilienti custodire i paesaggi ed i beni culturali” relativo allo sviluppo territoriale ed alle politiche urbane. Riconoscendo alle politiche urbane la natura di strumento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale a livello globale.

La nuova legge regionale 24/2017 “DISCIPLINA REGIONALE SULLA TUTELA E L’USO DEL TERRITORIO” richiama in causa la valutazione della sostenibilità ambientale e territoriale che a livello comunale dovrà divenire componente attiva della formazione del PUG per il quale svolgere ruoli diversi:

  • rispetto alla strategia di qualità ecologico ambientale per la quale contribuisce alla definizione della “vision” (idea di città che la comunità vuole darsi per il futuro)
  • – strumento centrale per la valutazione dei processi di rigenerazione urbana, in quanto aiuta a costruire strategie, priorità, obiettivi e prestazioni auspicate nelle trasformazioni della città, per i quali ne contribuisce a valutare la sostenibilità rispetto a quanto fissato dalle strategie di PUG.

Architetto Raffaella Bendazzi